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domenica 17 ottobre 2021

Storia di una donna - Una tragedia italiana

La loro vita era deragliata, da quando erano diventati genitori, e non c’era verso di riportarla sui binari.

Il ciuccio non si trovava da nessuna parte, quel giorno, era quella la vera disgrazia! La bambina si era svegliata e continuava a piangere. Stanca e disperata la donna lasciò perdere ciò che stava facendo e si affrettò a prenderla in braccio.

I tuoni che si sentivano in lontananza non promettevano niente di buono. Presto la pioggia dal soffitto avrebbe riempito il secchio vicino alla culla… Aveva cercato di bloccare il flusso d’acqua ma era stata un’impresa quasi impossibile. Il marito, uscito per comperare il latte, non si vedeva ancora. Sperava in cuor suo che nonostante il lungo conto da pagare, il lattaio gli facesse ancora credito.

Eppure, pensava, solo un anno prima tutto andava bene. Aveva trovato lavoro presso una famiglia, la pagavano poco e in nero, è vero, ma quella cifra era indispensabile per la spesa quotidiana. Suo marito lavorava come operaio presso una ditta di minuteria metallica e con il suo stipendio riuscivano a ripagare, poco per volta, l’ipoteca che c’era sulla loro vecchia casa.

Ma ora con la maledetta pandemia, scoppiata alla fine della guerra, tutto era precipitato. Tutti e due avevano perso il lavoro e in più era arrivata la bambina, inaspettata, e purtroppo non le stava portando la gioia che aveva sperato, ma solo afflizione. Quel pianto continuo, poi, non riusciva a sopportarlo, la faceva sentire non all’altezza del compito. In testa percepiva un martellare continuo, l’ansia le toglieva il respiro. Quando, finalmente la porta si aprì, il marito le passò il latte.

“Hai avuto problemi?” gli chiese.

Lui fece un cenno negativo e le prese la bambina dalle braccia per permetterle di mettere il latte sul fuoco.

“Ma dove diavolo può essere finito quel maledetto ciuccio?” disse la donna a voce alta mentre cercava tra le stoviglie accatastate nel lavandino. Quella mattina si era disperata a cercarlo, sembrava sparito dalla circolazione.

L’uomo si era seduto e faceva saltellare sulle ginocchia la bambina, che aveva smesso di piangere e gli stava facendo smorfiette e sorrisini. Alle parole della moglie si alzò, mise la bambina nella culla per verificare di persona.

“Hai guardato tra le coperte della culla?”, chiese. E, infatti, eccolo lì, tra il lenzuolo e la coperta.

La donna sbuffò, mentre versava il latte nel biberon per poi passarlo al marito. Poi tornò verso il lavandino e incominciò a lavare piatti e stoviglie, stizzita. Sul viso le scendevano copiose le lacrime.

Fuori il maltempo continuava a imperversare. E lo sgocciolio dal tetto non cessava, anzi si faceva sempre più insistente, come stesse facendo a gara con l’acciottolio che lei provocava con le stoviglie.

Terminato il suo lavoro, la donna si recò all’ingresso e, dopo aver messo il cappotto, s’apprestò ad uscire. “Vado a fare un po’ di spesa” disse, chiudendo la porta dietro di sé.

La ritrovarono due giorni dopo nel fiume.

  

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