Quella casa
incompiuta
nella via
cieca.
Sobrie stanze:
calde di carbone
nei nebbiosi inverni marini,
colme di sole
nelle lunghe giornate estive.
Arredi,
scaturiti
da antica sapienza,
all’usura resistenti.
Giorni d’infanzia
affacciati al terrazzino;
passi stentati
e
pattini a rotelle.
In cammino
incontro alla vita
solo
immaginata.
E quella casa ricorda
adesso
ogni cosa.
Sorelle (immaginazione)
In panchina
sedute,
insieme,
a ricordare il tempo
dell’infanzia.
La nebbia avanza,
ingoia
le tamerici sul lungomare
e l’orizzonte.
L’autunno
suscita
emozione
gioia
nel ritrovarci senza tempo.
E nel silenzio
si
riduce la distanza
tra noi.