Aspetto
delle rondini l’arrivo
nella
limpida sera settembrina.
E’
qui, nel folto canneto
che
sostano e riposano,
prima
del lungo viaggio.
Ascolto
il fruscio del vento,
il
naso all’insù nell’attesa.
Ed
ecco giungere da nord
il
primo stormo, volteggia
a
lungo sopra il rio Melo.
Altri
ne arrivano numerosi,
riempiono
il cielo di garriti,
s’aggregano
in acrobazie
simile
ad una moderna danza.
In
cielo le nuvole lentamente
s’appropriano
degli ultimi
raggi
solari e arrossiscono
come
donne in amore.
Solo
allora le rondini,
scendono
a pelo d’acqua
per
banchettare, per
cercare
un riparo silenzioso
tra
le fitte canne.
Così in un altro tempo
mi rintanavo giocando,
attenta ad evitare
che le canne spezzate
scricchiolassero sotto i piedi.