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giovedì 19 marzo 2020

Tra mare e collina


Come ti agitavi, vento,
tra i rami di fico del nonno, 
e l’ulivo del padre!
Oggi il tuo fruscio,
come un sospiro leggero,
avanza libero.
Nello spazio vuoto.
Se ne sono andati,
uno dopo l’altro, lasciando
terra smossa, legna da ardere,
assenze e silenzi abitati.
Sapienza antica e mani
operose tacciono là,
tra mare e collina.




lunedì 16 marzo 2020





I miei libri di poesie
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/392065/silenzi-6/


Mie poesie inserite in queste raccolte poetiche.





venerdì 13 marzo 2020

Una famiglia


Nacque da Palmina ed Enrico
un bel maschietto, figlio unico.
Il lavoro di falegname si sa
fu per lui lo stesso del papà.
Ugo incontrò una mattina
Concetta, bella signorina.
Fu grande amore a prima vista
sfociato in un matrimonio primatista.
Quell’unione molto affiatata
da dodici figli fu allietata.
Poco s’amavano i birbantelli
come devono fare i bravi fratelli.
La prima figlia tuttavia
a 18 anni volò via,
la seconda troppo severa
dall’autunno alla primavera,
per la terza e la quarta una vita breve
se ne andarono con la neve,
il quinto, primo maschietto
perse presto il suo figlioletto,
il sesto piccolo e malatino
per lui ecco pronto un ovino,
il settimo gran lavoratore
sapeva con le mani farsi onore,
l’ottava sui capelli aveva la retina
fino da quando era una bambina,
la nona, occhi azzurri capello biondo
trovò l’amore in un altro mondo,
lasciò ai nipoti la sua casina
l’ultima, che era proprio la più carina.
Beh, che dire?
I genitori molto presto se ne andarono
i figli, lasciato il paese, si sparpagliarono.

mercoledì 11 marzo 2020


Guglielmo, il bisnonno




Da lontano, ecco arrivare
nonno Guglielmo. La giovane
figlia sposata amava visitare.
Lo ricordo sempre avvolto
nella “capparella” tradizionale.
Fu gran camminatore
ché rifiutava la modernità,
preferiva camminare
con puntigliosa dignità.
Dialogare con i giovani
era una sua priorità,
con loro s’intratteneva
ogni volta che poteva.
Sul suo volto s’allargava
un tenero sorriso quando
vedeva noi bambine
nei giochi indaffarate.
Emanava gran tenerezza
nello sguardo, nei modi,
nelle parole che usava
ogni volta che ci parlava.
Sono certa che ci amava.
Terminata la sua visita
con passo tranquillo
nell’antico borgo risaliva.

Mio nonno Cesare


Mio nonno tenerezza burbera,
semplice e verace.
Mio nonno muratore,
gran lavoratore.
Mio nonno con le nasse
seppie prendeva in mare.
Mio nonno bagnino diventò
e il suo destino cambiò.
Mio nonno e quei giorni
di sabbiature roventi al sole.
Mio nonno e l’acqua alla fonte
del Beato Alessio.
Mio nonno berretto da marinaio
e canottiera blu.
Mio nonno in spiaggia: “Prendi il retino,
raccogli i rifiuti”.
Mio nonno verso sera: “Metti
qualcosa che c’è umidità”.
Mio nonno rami d’abete e mandarini
alle festività natalizie.
Mio nonno una presenza che
tengo nel cuore.