Nel canneto

Aspetto delle rondini l’arrivo

nella limpida sera settembrina.

E’ qui, nel folto canneto

che sostano e riposano,

prima del lungo viaggio.

Ascolto il fruscio del vento,

il naso all’insù nell’attesa.

Ed ecco giungere da nord

il primo stormo, volteggia

a lungo sopra il rio Melo.

Altri ne arrivano numerosi,

riempiono il cielo di garriti,

s’aggregano in acrobazie

simile ad una moderna danza.

In cielo le nuvole lentamente

s’appropriano degli ultimi

raggi solari e arrossiscono

come donne in amore.

Solo allora le rondini,

scendono a pelo d’acqua

per banchettare, per

cercare un riparo silenzioso

tra le fitte canne.

Così in un altro tempo

mi rintanavo giocando,

attenta ad evitare

che le canne spezzate

scricchiolassero sotto i piedi.

Paesaggi del pensiero

Nuvole scure

s’addensano all’orizzonte -

finestre aperte sul passato

non dimenticato.

Sospinte dal vento

attraversano il cielo -

ricordi, paesaggi del pensiero.

Vecchie ferite, riaperte,

si rincorrono ed è

come se urlassero

nell’oscurità sempre più vicina.

Poi, al centro un bagliore di luce,

il sole si fa strada sul mondo.

Al lago

E mentre m’inoltro,

con gioia, nella poetica

d’un grande maestro,

pare volerla assaporare

anche il tenero moscerino

che passeggia, tranquillo,

sulle sue parole.

David Hettinger (American) 1946

Gennaio

Dove sono le cinciarelle,

e i fringuelli, quest’anno?

Non sono attratti

dal gelido inverno.

Solo un pettirosso s’è visto,

breve la sua visita.

Le rondini sono tornate

anzi tempo in Calabria.

Che succede alla natura?

E ancora l’uomo

nega l’evidenza.

Bepi Zanon