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domenica 6 settembre 2020

Sara

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Aveva sempre pensato di essere nata di domenica, in una meravigliosa giornata estiva. Invece non era stato così. Sara era nata un martedì di luglio alle 2,30, dopo un travaglio durato giorni. Il medico stava per dimettere la madre, quando finalmente giunse il momento tanto atteso. Con perizia fu l'ostetrica ad aiutare la bambina a nascere. La madre di Sara, dopo il parto fu riportata in camera e qui le misero la bambina tra le braccia. Non era molto carina Sara, aveva la pelle grinzosa e arrossata. Essendo ancora notte fonda il marito e la cognata si addormentarono nel secondo letto che c’era in camera.
Dopo qualche giorno, furono dimesse e Sara e la madre furono ospitate della nonna per una decina giorni, così da impedire ogni tipo di strapazzo. Furono mesi di continui trasferimenti, in case di parenti materni, finché la famiglia si trasferì nella cittadina vicina. In questa nuova casa presa in affitto Sara non aveva il permesso di giocare sul terrazzino, né sua madre poteva stendere la biancheria per non rovinare “le roselline” rampicanti della padrona di casa.
Sara non lo sapeva ancora, ma lui era già là.




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