L’inizio, un
condominio vuoto
silenzio,
solitudine, paura.
Dalla finestra
la roccia imponente,
il bosco
muto, il camposanto.
Orizzonte impraticabile,
albe e
tramonti negati.
Stagioni
dalla forza prepotente.
Quel
parcheggio infelice segna
una svolta,
con una multa
contestata senza
remissione.
Una nuova casa,
tra altre serrate,
nessuna voce,
strade deserte
e nuove paure.
Malinconia,
spaesamento,
nostalgia.
Un saluto
donato senza essere
ricambiato. Sguardi
sospettosi o
assenti
di chi in
questo luogo è nato.
Un paese dormitorio
in principio.
Poi, il cambiamento,
rifiorisce
armoniosamente
per scelta
d’un nuovo
governo e
operosa mano
di donna.
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